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Condifesa Venezia
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L’Unione Europea mette al bando il Mancozeb

Da quasi 80 anni è uno dei principi attivi più utilizzati in Europa nel campo dei fungicidi. Ora l’Unione Europea ne vieta il commercio da luglio 2021 e l’utilizzo a partire dal 2022. Tutti i dettagli nel nostro articolo. 

Perché è stato revocato il Mancozeb?

La Commissione Europea, sulla base della decisione presa ad ottobre 2020 dal Comitato permanente SCOPAFF ( Standing Committee on Plants, Animals, Food and Feed), con una votazione a maggioranza, ha deciso di mettere al bando il Mancozeb, il principio attivo più diffuso, assieme al rame, tra i  fungicidi usati in Europa.

Diversi studi hanno infatti rilevato che questa sostanza presenta proprietà che possono alterare il normale funzionamento del sistema endocrino nell’essere umano e negli animali con conseguenze potenzialmente gravi.

La notizia era nell’aria già da un po’. Sono infatti alcuni anni che alcune Agenzie Europee avevano avanzato  dubbi sulla tossicità di questa sostanza. E dopo un tira e molla tra le istituzioni europee e le lobby dei produttori, si è deciso per il ritiro del Mancozeb.

Che cos’è il Mancozeb?

Il Mancozeb è una combinazione di due altri ditiocarbammati Zineb e Maneb revocati rispettivamente dal 2001 e dal 2017.

Si tratta quindi di un principio attivo che di fatto esiste da circa 80 anni, ma che ha avuto una massiccia diffusione dal 1961, anno in cui il Mancozeb è stato registrato come molecola commerciale.

Finora il Mancozeb è stato utilizzato come fungicida ad ampio spettro soprattutto nelle coltivazioni di patate e in viticoltura, ma anche in frutticoltura contro la ticchiolatura del melo e contro la maculatura bruna del pero. Appartenente alla famiglia dei ditiocarbammati, esso agisce bloccando i gruppi sulfidrilici di amminoacidi ed enzimi all’interno delle cellule fungine, con conseguente interruzione del metabolismo dei lipidi, della respirazione e della produzione di adenosin-trifosfato.

Come si svolge la revoca del Mancozeb?

Dopo la decisione della Commissione Europea della messa al bando del Mancozeb, gli stati che ne fanno parte, sono tenuti a revocare le autorizzazioni per tutti i prodotti fitosanitari contenenti la sostanza, a partire dal 4 luglio 2021.

I tempi previsti sono sei mesi per la vendita e la distribuzione, più altri sei mesi per l’impiego. In pratica da giugno 2021 il Mancozeb non potrà più essere venduto. Esiste però una finestra di tolleranza per l’utilizzo delle scorte che durerà fino al 4 gennaio 2022.

Il piano di ritiro di questo fitofarmaco si inserisce in un disegno più ampio che prevede la riduzione del 50% dell’utilizzo degli agrofarmaci e l’aumento del 25% delle superfici biologiche presenti sul territorio.

I provvedimenti restrittivi dell’Unione Europea, che hanno portato negli ultimi 18 anni alla non approvazione o alla revoca di numerose principi attivi ritenuti non idonei, sono stati anche fortemente criticati. Molti coltivatori e frutticoltori sentono infatti di essere meno competitivi rispetto ad altri mercati esteri, dove invece quelle stesse sostanze sono consentite. Al quadro non proprio roseo bisogna inoltre aggiungere che spesso i prodotti di quelle stesse coltivazioni, sono poi commercializzati anche all’interno dell’Unione Europea.

In realtà la situazione non è proprio così netta e definita. Esistono infatti alcuni paesi extraeuropei che hanno messo al bando prodotti e sostanze che sono in realtà consentiti in Unione Europea. È il caso per esempio dell’India che lo scorso anno ha messo al bando 27 sostanze (Acephate, Atrazina, Benfuracarb, Butachlor, Captano, Carbendazim, Carbofuran, Chlorpyriphos, 2,4-D, Deltamethrin, Dicofol, Dimethoate, Dinocap, Diuron, Malathion, Mancozeb, Methomyl, Monocrothophos, Oxyfluorfen, Pendimethalin, Quinalphos, Sulfosulfuron, Thiodicarb, Thiophanate methyl, Thiram, Zineb, Ziram) di cui ben 10 sono autorizzate dalla Unione Europea.

La situazione non è di sicuro di semplice gestione, soprattutto per i frutticoltori, perchè la messa al bando di questo funghicida ad ampio spettro non è stata accompagnata dalla offerta di alternative ugualmente efficaci e al medesimo prezzo

La protezione dei cittadini è senz’altro una priorità e una richiesta a cui tutti siamo tenuti a rispondere. Ciò non toglie che dovremmo poter ricorrere ad alternative in fatto di funghicidi che possano essere altrettanto efficaci. Per ora non ci resta che correre ai ripari utilizzando fitofarmaci a base di altri principi attivi autorizzati, che possano in parte sopperire alla revoca del Mancozeb.

Siamo certi che nei prossimi mesi ci saranno ulteriori sviluppi e novità, di cui non mancheremo di informarvi. Infine è opportuno ancora una volta procedere alla tutela delle proprie coltivazioni diventando soci di Condifesa Venezia, che oltre a indicarvi la polizza più adatta (anche in vista di questa nuova difficoltà), mette a disposizione i fondi mutualistici. Vi ricordiamo infatti che la nostra associazione è sempre pronta a guidarvi nella scelta migliore.