Oggi andiamo alla riscoperta di un animale da cortile che in Veneto ha sempre avuto un grande impiego. Rispetto alla Lilla, alla Paonata, all’Azzurra o alla Fulvetta, la Faraona Camosciata si distingue per il suo passato antico e difficile. Ecco di seguito le sue caratteristiche.
La Faraona Camosciata è una varietà della specie selvatica, Numida Meleagris, originaria alla zona occidentale dell’Africa: è un animale rustico, di indole gregaria, noto per la sua elevatissima produzione di uova. I primi ad addomesticarla furono i Greci ed in seguito i Romani, ma una volta caduto l’Impero Romano si smise di allevarla e la razza scomparve.
In seguito i Portoghesi la reintrodussero in Europa, riportando nel continente nuovi esemplari africani. Fu durante l’Esposizione Avicola di Parigi del 1922, che venne individuata dal professore A. Ghigi, che decise di insediarla nella Stazione Sperimentale di pollicoltura di Rovigo. Oggi la Faraona Camosciata non è molto diffusa in Italia. Gli allevamenti si trovano principalmente in zone pianeggianti e di bassa collina, in particolare in Emilia Romagna e in Veneto. È proprio nel nostro territorio che sono attivi molti progetti e attività per sostenere e preservare questa varietà così particolare e rara.
La Faraona Camosciata, tra le varie tipologie di faraone, è quella di taglia più piccola e deriva dalla faraona Bianca: la sua peculiarità è la pelle del corpo pigmentata, che nella zona della gola e del collo appare nerastra.
La Faraona Camosciata si presta all’allevamento estensivo all’aperto e lento accrescimento. A differenza dei polli, questo uccello domestico non forma harem estesi, si muove generalmente in coppia, o in gruppetti di un maschio e due femmine.
Un grande pregio di questo animale è la sua carne, gustosa e saporita, perfetta per essere cucinata arrosto. Le uova di faraona hanno un guscio molto duro e rossastro. Possono essere consumate sia per il consumo fresco, che per le paste alimentari: pensate che una faraona è in grado di produrre circa 100/120 uova all’anno!
Il maschio e la femmina della Faraona Camosciata hanno molte caratteristiche diverse e con piccoli accorgimenti è possibile scoprirne il sesso, ecco di seguito i principali.
Come scritto in precedenza, le Faraone Camosciate tendono a non formare harem, ma ad aggregarsi in gruppi di due o tre: per questo è importante bilanciare bene il numero di maschi con quello delle femmine, per evitare che si abbiano problemi nella fecondazione delle uova.
Un altro consiglio è di allevare questo animale allo stato semibrado, garantendogli un pascolo ampio: la Faraona Camosciata ama la vegetazione in generale, occhio però a non esagerare. Il rischio è di non riuscire a trovare eventuali nidi, ben nascosti in mezzo al verde.
Infine un ultimo consiglio è quello di lasciare sempre 3 o 4 uova (segnate) nel nido, così da non far smettere alle faraone di deporre lì.
Queste erano le principali caratteristiche della Faraona Camosciata, una tipologia tanto antica quanto pregiata e affascinante. Per restare sempre aggiornati non dimenticate di iscrivetevi alla nostra newsletter!