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Crisi da Covid-19: a rischio la prossima vendemmia

La pandemia causata dal Corona Virus ha messo in ginocchio uno dei più grandi settori nazionali, internazionali e non di meno veneto: quello del Vino. Grande la preoccupazione dei viticoltori con la vendemmia alle porte e le cantine piene di bottiglie invendute.

Nel cuore del problema

Il lockdown lungo oltre 2 mesi, che per baristi, ristoratori e proprietari di hotel è iniziato anche prima, ha portato ad un azzeramento dei consumi legati alla vendita di bottiglie di vino in particolare per quelle a denominazione d’origine controllata.

Oltre ciò,il rinvio o in certi casi addirittura l’annullamento di tutti gli eventi e le fiere di settore – solo il Vinitaly ha fatturato oltre 92 milioni di euro nel 2019 – hanno portato ad una vera e propria crisi economica per moltissime attività, uccidendo letteralmente l’enoturismo, che per molte aziende rappresenta il 20% del fatturato annuo.

L’allarme è particolarmente sentito e arriva a gran voce da parte dei viticoltori veneti. Ricordiamo infatti che la nostra regione rappresenta ¼ della produzione italiana e gli oltre 2,2 miliardi di export equivalgono ad un terzo di ciò che realizza l’Italia complessivamente. 

Le misure “salva vino”

Teresa Bellanova, ministro delle Politiche Agricole, ha annunciato di avere un intervento per quella che viene definita la distillazione volontaria di crisi.

Come sostiene il ministro “la priorità è utilizzare i fondi Ocm (ndr. Organizzazione Comune di Mercato), chiedendo l’attivazione della misura distillazione di crisi a livello UE. Prima però occorre verificare quante risorse dell’Ocm saranno ancora disponibili entro il 15 ottobre 2020”.

Abbiamo quindi voluto approfondire di cosa si tratta e di seguito trovate tutte le misure inviate al governo dalla filiera vitivinicola.

Misure agricole

Distillazione volontaria: l’alcol destinato alla distillazione potrà essere utilizzato a fini industriali ed in particolare per la produzione di disinfettanti e farmaci, che in questo periodo hanno un mercato in aumento.

Vendemmia verde: si tratta della riduzione del prodotto in fase vegetativa, con la possibilità di introdurre una misura destinata alla riduzione volontaria del prodotto con un risarcimento al viticoltore.

Ammasso privato: si potrà ritirare temporaneamente dal mercato una parte dei quantitativi di vino in modo da evitare una pericolosa turbativa dei prezzi, corrispondendo ai vinicoltori anche un importo economico da parte dello stato pari al prezzo del vino ritirato.

Misure economiche: sospensione dei versamenti fiscali e previdenziali; finanziamenti a breve e medio termine con garanzie pubblico/private destinati ad alimentare la produzione e la commercializzazione dei prodotti; sospensione dei termini per tutti i finanziamenti in corso; differimento dei termini di rimborso dei debiti in corso, sia a breve che a medio termine, che vada oltre la fine del 2020; l’attivazione del pegno rotativo anche per il vino coinvolgendo i consorzi fidi, le banche sul territorio e i consorzi di tutela; integrale deducibilità degli investimenti in elettronica collegati allo smart working; rilancio dell’immagine del settore, attraverso azioni di promozione.

Previsioni future

Diciamoci la verità, le previsioni per il mercato legato al settore del vino non sembrano attualmente essere del tutto rosee. Quello che è certo è che la ripresa sarà lenta e tutta in salita. Siamo però allo stesso tempo sicuri che con una strategia promozionale, accompagnata da una serie di attività di valorizzazione dei vini italiani, sarà possibile riprendere a pieno titolo la posizione di leader di mercato che ci spetta.

Attraverso la creazione di una rete di solidarietà tra tutti gli attori della filiera, finalizzata a sensibilizzare i consumatori di ogni angolo del mondo, si potrà identificare e valorizzare al meglio i vini italiani.

Infine le recenti riaperture del settore HO.RE.CA fanno ben sperare.  Sicuramente i veneti non aspettavano altro che poter tornare nel loro bar preferito e degustare un ottimo bicchiere di vino e nel loro piccolo dare una spinta alla nostra economia.